1969, collezione privata
Durante la guerra Fontana si stabilì in Argentina dove nel 1946 pubblicò, con un gruppo di suoi allievi, il manifesto Blanco, con il quale si teorizzava il cosiddetto spazialismo:
un movimento che si proponeva di adeguare il linguaggio dell' arte al progresso scientifico, l ' apertura di mezzi tecnici che fossero al passo con le scoperte della scienza e come suggeriva il nome, un omaggio alle prime esplorazioni spaziali.
Seguendo questa linea dal 1947 inizio la sua ricerca prima con dei fori con del punteruolo su superfici poi con tagli.
Il gesto sfregiava il supporto tradizionale per portare lo sguardo dello spettatore oltre e dentro il quadro.
Taglio preciso su tela monocroma, con una concezione quasi zen, espresse l' intento di sfregiare il supporto e al tempo stesso di restituirgli vitalità.
Tutto il lavoro di Fontana è volto a superare la superficie piana del quadro, integrando un virtuosismo estetizzante e barocco con il dinamismo futurista e un' eccezionale capacità di sintesi compositiva.
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