1952, Alberto Burri, Città di Castello, Fondazione Palazzo Albizzini, Vinavil su tela, bianco di zinco 51x45 cm.
Abbandono totale dei materiali tradizionali della pittura x materiali poveri,Burri esplorò nuove possibilità artistiche alla ricerca di immagini che assumevano un aspetto organico e vicino tragicamente alle tematiche esistenziali.
La struttura compositiva delle immagini di Burri è raffinata e rigorosa, basata su rapporti di colore materia dimensione e spazi.
In quest' opera come in tutto il suo percorso, muta la concezione della superficie pittorica e il concetto stesso di quadro. Il piano dell' opera rappresenta il campo in cui si verifica l' azione dell' artista, il suo luogo di lavoro e di ricerca, in cui si manifesta il rifiuto dei mezzi artistici tradizionali, e si introducono nuovi procedimenti tecnici per conseguire maggiori intensità espressive.
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