mercoledì 16 febbraio 2011

ALBERTO BURRI – SZ1

olio,1949 sacco su tela , cm 48x58
Città di castello, fondazione palazzo Albizzini,
collezione Burri.

Famosissima opera di Alberto Burri, viene considerata una anticipazione importante non solo della sua arte successiva, ma anche di molta produzione americana tra anni Cinquanta e Sessanta, in particolare del New Dada e della Pop Art. L’idea di utilizzare la tela quale protagonista dell’opera, e non come supporto, è sicuramente una sperimentazione linguistica per possibilità nuove. Ma ciò che rende improvvisamente denso di significati l’opera è che la tele utilizzate sono frammenti di sacchi ritrovati da un vissuto reale, testimoni sopravvissuti di valenze esistenziali che sono reali testimonianze storiche. Così la materia, che via via diverrà sempre più importante nella poetica di Burri, già mostra tutta la potenzialità che l’artista vi cerca: la memoria di eventi che l’hanno modificata in maniera radicale e irreversibile.
Burri dispone e incolla su tela alcuni frammenti di sacco di iuta che successivamente contorna, intervenendo in parte sulla superficie del sacco, con linee spesse e continue nere.

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