1948-1949 (DISTRUTTO) cartapesta , vernice fosforescente, luce di Wood, dimensioni ambientali
L' opera nata nel 1948, viene allestita il 5 febbraio 1949 presso la galleria del naviglio a Milano.
Si tratta di uno spazio oscurato in cui appaiono, appese al soffitto, forme tridimensionali illuminate dalla luce violacea di Wood che forniscono un senso di sospensione e fluttuazione degli oggetti nello spazio.
L' ambiente che viene mostrato per soli sei giorni,suscitando scalpore e accese discussioni, è accompagnato dalla pubblicazione di un catalogo in cui compaiono i tratti dal manifesto blanco.
Lo spazio non è piu ospite dell' opera, statica e fredda, ma diviene esso stesso opera, si fa “ambiente spaziale” che suscita e accoglie i diversi stati emotivi del visitatore.
Nel suo scritto Fontana analizza lucidamente l' ambiente conducendone come primo aspetto la volontà di liberazione della forma, una chiave di lettura riconducibile del resto a ogni sua opera, perfino figurativa.
Nello spazio vuoto, libero dai piedistalli e sculture, il visitatore si immerge nella luce della lampada di Wood, una luce fioca e livida che modifica e rende irreale la percezione stessa dello spazio e del movimento.Lo straniamento percettivo amplifica le reazioni emotive personali e la relazione con il proprio corpo, Fontana stesso sottolinea come il visitatore si trovi a dover fare i conti con le proprie motivazioni interiori, la sua conoscenza, la sua stessa corporeità.
Le forme che pendono dal soffitto della stanza, fluttuano liberamente nell' aria, sono poi motivi organici, curvilinei, che ricordano il lavoro grafico e plastico eseguito.
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